Al Liberazione doppietta Valcar, trionfo della Persico

A dispetto della sua breve tradizione (la gara femminile era solamente al suo quarto anno, riesumata dopo l’ultima edizione del 2018) la sfida rosa del Gran Premio Liberazione si conferma come un evento che premia sempre atlete di grande valore. Dopo le due vittorie della Bastianelli e il successo della Paternoster, è Silvia Persico, bronzo mondiale nel ciclocross e atleta in grande ascesa su strada, a iscrivere il suo nome nell’albo d’oro della classica romana, penultimo appuntamento di una tre giorni che ha portato a Roma il meglio del ciclismo italiano e non solo, oltre a una marea di appassionati.

La vittoria della Persico, uscita in gran forma dalle Classiche del Nord dove ha ripetutamente centrato la Top 10, è stata frutto del grande lavoro della sua squadra, la Valcar Travel & Service che non ha mai tremato nel corso dei 16 giri, lasciando prima sfogare all’inizio la giovane Alessia Virgilia (Top Girls Fassa Bortolo) in fuga per 3 tornate e poi costruendo l’azione decisiva, con 8 ragazze in fuga tra cui Persico, Consonni (appena rientrata dalla Coppa del Mondo su pista a Glasgow dov’è stata bronzo giovedì nell’inseguimento a squadre) e Gasparrini, sacrificatasi per le compagne fino a un paio di giri dal traguardo, mentre nel frattempo era coronato da successo l’inseguimento solitario della giovane figlia d’arte Cristina Tonetti (Top Girls Fassa Bortolo).

Nel giro conclusivo la lituana Rasa Leleivyte (romita Basso Bikes Vaiano), bronzo europeo in carica, provava l’azione di forza ma la Persico era pronta a rispondere. Volata finale con Chiara Consonni che lanciava perfettamente la compagna di squadra che andava a vincere davanti alla stessa Consonni e all’altra azzurra Maria Giulia Confalonieri (Ceratizit Wnt) per un podio che conferma il grande momento del ciclismo femminile azzurro.

«E’ stata una corsa dura, 16 giri si fanno sentire – ha commentato l’azzurra – nel gruppetto non c’era grande collaborazione, sapevo di dover prendere per prima l’ultima curva e quando ci sono riuscita sapevo di poter vincere, ma devo dire grazie a Chiara (la Consonni, ndr) perché senza di lei non so se ci sarei riuscita».