Dagnoni, ciclista prima che presidente: «I miei Liberazione vissuti da corridore»

Prima di intraprendere la carriera imprenditoriale e... politico-ciclistica, l'attuale presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni era un bel corridore dilettante. Di quelli animati da una reale e genuina passione per la "dolce fatica" della bicicletta. Di quelli che hanno disputato in più di un'occasione il Gran Premio Liberazione rimanendo a bocca aperta per la bellezza del palcoscenico in cui ci si trova a pedalare e sgomitare per un posto al sole di Caracalla.

«Uno dei percorsi più belli in cui abbia mai corso - afferma Dagnoni senza mezzi termini, con l'emozione di chi sveste per un attimo i panni del presidente e reindossa quelli del corridore -. Nonostante sia un circuito piuttosto nervoso che ti costringe a procedere spesso a pecora, come dicono i corridori, a capo chino e di buona lena per tenere la ruota del gruppo, la sensazione di passare e ripassare da quelle mura ha un fascino tutto suo! Sono davvero felice che nel 2021 una corsa così bella sia rinata, chapeau a Claudio Terenzi e a tutto il suo staff, da lui fino ai volontari che sono sempre nell'anonimato ma svolgono un gran lavoro.»

Quando ha disputato il Liberazione, e con quali esiti?
«Nel 1986 e nel 1987, i due anni successivi alla vittoria di Gianni Bugno. Il primo anno ero un po' timoroso per il prestigio e il livello della corsa, e mi ritenni soddisfatto di averla finita in gruppo. Nell'87 invece mi sono sottovalutato e non ci ho creduto abbastanza. Le caratteristiche del percorso ben si addicevano al mio profilo da pistard, davanti siamo rimasti un plotone di pochi corridori ma non sono riuscito a ricucire il buco che si era creato sull'ultimo strappo. Alla fine vinse Konychev, ma se avessi corso con più testa sarei potuto arrivare quantomeno nei primi dieci.»

In che squadra correva?
«Nella società di famiglia, la Dari-Mec: c'erano con me uomini come Stefano Breme ed Enrico Pezzetti. Qualche anno prima avevo corso nella Nuova Baggio San Siro con Amadio, Allocchio e altri ottimi corridori.»

Le foto-copertina di questo articolo testimoniano di alcune vittorie giovanili del Cordiano Dagnoni ciclista.
Tornando all'attualità e al Liberazione, domattina il presidente FCI sarà in Campidoglio alla conferenza stampa di presentazione della 76esima corsa di Caracalla.