Il ritorno delle donne al Liberazione nelle parole del cittì

C'è una linea sottile ma ben chiara che congiunge il Gran Premio della Liberazione al Giochi del Mediterraneo. Cinque anni fa, nella spagnola Tarragona, l’Italia del ciclismo femminile fece il pieno di medaglie ai Giochi del Mediterraneo, conquistando con Elisa Longo Borghini ed Elisa Magnaldi oro e bronzo in linea, con Elena Cecchini e Lisa Morzenti la doppietta a cronometro. Quest’anno, tra il 30 giugno e il 2 luglio, si rimetteranno in palio i titoli e per Paolo Sangalli l’impegno non è di poco conto, considerando come il Coni tenga fortemente alla manifestazione chiedendo a ogni federazione di presentare i suoi migliori atleti in ogni disciplina. Per il tecnico del ciclismo femminile su strada non sarà una scelta facile, considerando che in quegli stessi giorni partirà il Giro d’Italia femminile.

Ecco così che il Gran Premio Liberazione, che quest’anno torna ad abbracciare le donne proponendo una corsa che già sta richiamando tutti i principali team italiani e anche alcuni esteri (sono arrivate richieste da Francia, Spagna, Germania e addirittura dalla lontana Australia) assume un connotato importante.

Sangalli però non guarda solamente alla sfida di Orano in Algeria, ma anche ai successivi impegni della nazionale femminile, quindi gli europei di Monaco a metà agosto e i mondiali a Woollongong (AUS) nella seconda metà di settembre.

«E non va dimenticato - dice il tecnico nella nazionale femminile - che gli europei quest’anno saranno disgiunti fra under 23 ed elite e che la categoria più giovane farà il suo esordio ai mondiali. Guarderò al Liberazione con interesse particolare perché ha un percorso per un tipo di corsa che può dare indicazioni importanti. Quello del Liberazione è un tracciato esigente, dalla Piramide si sale e col passare dei giri si fa sempre più fatica a rilanciare. Sarà un valido banco di prova per le italiane non impegnate nel WorldTour».

La concomitanza con le Classiche delle Ardenne terrà lontani i team del WorldTour, ma questo non rappresenta per Sangalli un problema, ci sarà spettacolo assicurato: «Parliamo sempre di una gara di livello Uci 1.2, quindi porterà molti punti nel ranking e questo fa gola a molte atlete. Per le sue caratteristiche, il Liberazione impone iniziativa, non puoi stare a ruota, devi avere la gamba buona se vuoi emergere. Per questo penso che mi darà molte indicazioni utili. Ad esempio mi aspetto di vedere al via la campionessa europea Under 23 Silvia Zanardi, è un percorso che le si addice molto».

Sangalli arriverà direttamente da Liegi, dove si correrà alla domenica. «Quello della concomitanza per me è un problema relativo. Sono convinto che in brevissimo tempo la corsa entrerà nel massimo circuito: chi può permettersi una location come quella di Roma?».