Cavaliere Bici riferimento del Sud e "name sponsor" del Liberazione Juniores: «Sogno Continental»

Invertire la tipica rotta Sud-Nord portando anche il Nord a poter gareggiare nel e per il Sud. Andare controcorrente non è mai facile, nemmeno per un uomo che questo sogno continua a perseguirlo nel suo lavoro nel mondo della bicicletta: l'irpino Clemente Cavaliere.
Corridore sin dai 14 anni nella sua Montoro, ispirato da un papà appassionato amatore, Cavaliere è passato dalla quasi inevitabile migrazione settentrionale da dilettante (con 13 vittorie) per poi approdare al professionismo: un triennio diviso tra Aerospace Engineering e Nippo, col successo nella Vuelta de Bisbee 2005 in Arizona. Diciassette anni fa, invece, ecco un diverso tipo di attività ciclistica: quella da rivenditore di articoli da ciclismo.
«Aprii la Cavaliere Bici insieme a mia moglie Sonia Capodanno appena smisi di correre - racconta Clemente -, un sodalizio di vita e professionale che procede sempre di comune accordo. In America avevo osservato il boom dell'e-commerce e siamo stati tra i primi a praticarlo in Italia in ambito ciclistico.»
Oggi Cavaliere Bici vende in tutta Europa, ma Clemente continua a pensare anche alla valorizzazione della bici nel suo territorio. Nel 2008 mise su un team di Allievi, dal 2010 al 2013 portò avanti una squadra amatori, contestualmente supportò le formazioni marchigiane Centri della Calzatura e Area Zero, finché nel 2017 creò la tuttora esistente CPS Juniores, diretta da Pasquale Santoro e Maurizio Caposella. «L'anno scorso abbiamo fatto qualcosa di epocale - spiega con vivo orgoglio -: portare direttori sportivi (il ligure Oddone e il toscano Bardelli) e corridori del centro-nord a tesserarsi in Campania. Una piccola grande gioia, in un momento stagnante per il ciclismo meridionale: addirittura nel 2024 su tredici atleti non avrò nemmeno un campano! Comunque le soddisfazioni non mancano: veniamo da un'annata dove abbiamo conquistato 25 vittorie e ho visto miei "ex" come il lucano Alessandro Verre approdare nel World Tour con l'Arkea Samsic e il ceco Adam Seeman entrare nel team sviluppo della DSM. Io proseguo sulla mia linea, sto lavorando per diventare una Continental e nel 2025 sono sicuro che ce la faremo.»
Una linea, una priorità: continuare a crescere valorizzando il sud ciclistico, l'avellinese e la Campania laddove la pratica della bici è meno scontata che altrove. «A volte i genitori mi affidano i ragazzi non sapendo da dove cominciare e mi dicono "Vedi tu come fargli fare sport" oppure vengono in negozio dei diciottenni che con hanno mai pedalato seriamente ma sono affascinati dal ciclismo e mi chiedono come possono intraprendere il ciclismo... io cerco di dotare tutti di bici e accessori, essere un punto di riferimento e dare una mano a 360 gradi.»
Ma perché leggete questo sul sito del Gran Premio della Liberazione? Oltre a portare avanti Cavaliere Bici e CPS, Clemente in tempi recenti ha aggiunto altre partnership: con le società Petroli Firenze e Work Service e con le corse organizzate da Terenzi Sport Eventi. La gara internazionale juniores del Liberazione ha preso il nome di Cavaliere quest'anno (VEDI ARTICOLO D'INIZIO APRILE) e lo farà pure l'anno prossimo: quello con il romano Claudio Terenzi è un accordo tra uomini di ciclismo provenienti da aree d'Italia affini, una condivisione di valori umani e sportivi. «Una vetrina importantissima nel ciclismo giovanile italiano ed estero, che ha luogo a Roma: che altro dire?» chiosa giustamente Clemente Cavaliere.

(nella foto a sinistra: il patron di Cavaliere Bici e della CPS premia Andrea Montagner, vincitore dello scorso Liberazione Juniores)